lunedì 24 settembre 2012

Polverini e polveroni

Alla fine, la Polverini getta la spugna e rassegna le dimissioni. Vere, questa volta.
Segue a ruota le dimissioni dei consiglieri di opposizione, prima, e quelle di una parte dei consiglieri della sua stessa maggioranza (l'UDC), poi. Evidente ormai l'impossibilità di continuare a governare una "regione importante come il Lazio" (come dice lei stessa).
Il polverone sollevato dalle spese allegre dei consiglieri PDL ha alla fine travolto tutto e tutti, costringendo all'azzeramento del Consiglio Regionale che porterà a nuove elezioni.

Ora i cittadini, quelli che ancora non hanno perso ogni speranza e interesse per la Politica, chiedono riforme, chiedono pulizia, chiedono di espellere questi amministraroti infedeli.
Ma vorrei sottolineare una mia convinzione profonda: non sarà semplicemente allontanando queste persone, o togliendo i finanziamenti ai partiti, o dimezzando il numero di parlamentari che ci liberemo di questi comportamenti.
È innegabile che ci serviranno persone nuove, oneste e disinteressate per uscire da questa situazione di corruzione dilagante, ma non basterà. Serviranno soprattutto riforme in grado di ridefinire i meccanismi secondo cui funziona oggi la politica.
Ci sono pratiche e comportamenti che discendono direttamente da come è stata pensata la "forma" della Politica: come funzionano i partiti, come si assegnano i ruoli e le candidature alle cariche istituzionali, come si passa ad un nuovo incarico senza aver completato il precedente e così via.

È possibile che il Codice Civile dica per filo e per segno come deve funzionare un condominio, ma non spenda una parola per regolamentare i partiti, che sono gli attori principali per la gestione dello Stato e della cosa pubblica, come recita l'articolo 47 della nostra Costituzione?

Perciò la prima riforma da fare è rifondare i partiti. Vuol dire definire regole e norme che stabiliscano come deve funzionare un partito, la democrazia interna, il rispetto delle minoranze interne, la gestione dei finanziamenti, la scelta dei candidati.
Ma assieme a queste, serviranno regole per mantenere distinte le cariche elettive, che servono a gestire la cosa pubblica, quindi sono di tutti, non appartengono al partito ed ai suoi notabili, come invece avviene adesso. In altre parole, completa distinzione tra partito e cariche elettive, in modo che la carriera nel primo non equivalga alla permanenza perpetua nelle seconde (limite ai mandati).
E poi regole che impediscano l'accesso a nuove cariche elettive quando se ne occupa già una, di qualsiasi livello (rispetto del madato), impossibilità a candidarsi contemporaneamente in più collegi, limite alle spese in campagna elettorale, e in ogni caso piena trasparenza dei finanziamenti pubblici e privati.
Insomma, ridefinire le "forme" che reolano l'accesso alle cariche pubbliche, per fare in modo che i partiti non ne divengano i proprietari esclusivi e non ci sia più una "casta" che vive e prospera col denaro pubblico.

Come arrivare a queste riforme è, in realtà, il punto cruciale, perchè i partiti dovrebbero essere in grado di modificare se stessi riducendo il proprio potere in maniera sostanziale. Cosa ovviamente  molto improbabile.
Ma nonostante questo, non ci sono altre strade: i cittadini devono prendere nelle loro mani la responsabilità di costruire o favorire dei soggetti politici, nuovi o già esistenti che agiscano in questo modo, puntando primariamente alla costruzione di regole nuove in grado di smantellare il sistema attuale e di sostituirlo con uno più moderno e trasparente. Per questo serve determinazione e discernimento, serve una solida preparazione culturale, per evitare e smascherare demagogie e populismi. Serve visione e speranza, per superare insuccessi e momenti difficili.
Ma non c'è alternativa: il futuro è nelle nostre mani, a noi il compito di attualizzarlo, con le nostre forze, la nostra intelligenza e la nostra passione. Vogliamo provarci?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Fabio,
condivido tutto fino all'ultima parola ma, secondo me, nemmeno Batman (quello vero dei fumetti) i potrà riuscire.

Massimo

Fabio ha detto...

Caro Massimo, è vero, verissimo. Ma, rubando le parole ad un mio carissimo amico che si occupa di queste cose da trent'anni, "spargiamo semi per il futuro", lavoriamo per le prossime generazioni, per chi è appena nato o non lo è ancora. E' un lavoro lungo, ma qualcuno lo deve iniziare. Ciao