sabato 12 marzo 2011

Fukushima: ad un passo dalla catastrofe

Fukushima: sarà probabilmente un nome che ricorderemo e che entrerà nelle discussioni sul nucleare che ci capiterà di fare tra non molto, appena si entrerà nel vivo del referendum di giugno.
Fukushima è una località giapponese, colpita dal terribile sisma del 11 marzo (8.9 della scala Richter). In questa località, c'è un impianto nucleare, anzi, ben 6 reattori (mentre altri due sono in progettazione).
I reattori piu' recenti (dal 4 al 6) erano fortunatamente spenti per manutenzione, mentre i piu datati (il n.1 è del 1971, il n.2 del 1974, il n.3 del 1976) erano in servizio e al momento della scossa è automaticamente scattato il processo di spegnimento automatico. Naturalmente, in condizioni "normali", tutto avrebbe dovuto andare per il meglio, ma con un terremoto cosi' violento puo' sempre capitare l'imponderabile: un guasto alle linee elettriche ha compromesso la funzionalità dell'impianto di raffreddamento, che percio' non ha funzionato come dovuto. L'improvviso riscaldamento del nucleo è stato percio' inevitabile ed è scattata l'allerta nazionale, con l'evacuazione dei residenti nel raggio di 10 km dall'impianto. Si sta pensando ad uno "scarico controllato" di vapore acqueo (potenzialmente radioattivo) per rimettere in sicurezza l'impianto di raffreddamento.
Io mi auguro che non succeda nulla di piu' grave, che la situazione si risolva e si possa concentrarsi sui già enormi danni del terremoto e del successivo tsunami.
Ma vorrei anche che questa fosse un'occasione per noi, che siamo ancora in tempo, per renderci conto della pericolosità intrinseca della tecnologia nucleare e per cercare vie alternative, che esistono e sono molto piu' sicure e percorribili.
Naturalmente, qui da noi, già stasera le grancasse della propaganda governativa erano su tutti i canali TV a dire che il nucleare è sicuro, che a Fukushima si tratta di un impianto vecchio, che qui non ci saranno terremoti cosi' violenti.
Mi permetto di darvi un consiglio: al prossimo referendum del 12 giugno, votate SI. Giusto per evitare che tra qualche anno non tocchi a noi dichiarare l'allerta nazionale.

1 commento:

Fabio ha detto...

Aggiornamento di domenica 13 - ore 00:45: L'IAEA (Agenzia Atomica Internazionale) precisa che l'esplosiane di sabato ha interessato solo il contenitore dell'impianto, non il reattore, che rimane ingabbiato nel suo involucro d'acciaio, spesso 15 cm. Le autorità giapponesi cmq confermano che i livelli di radioattività sembrano scendere, dopo il picco di ieri. Nel frattempo, pero', alcune decisioni continuano a destare preoccupazione: inondare con acqua marina (l'impianto è praticamente sul mare) il reattore per cercare di raffreddarlo (operazione peraltro mai eseguita in precedenti occasioni altrettanto catastrofiche e quindi dall'esito incerto), secondo: totale evacuazione di tutti i residenti nel raggio di 20 km (170 mila persone !!).
In serata è pure trapelata (fonte The Guardian) la notizia che anche al reattore n.3 si sia guastato l'impianto di raffreddamento e si stia andando verso una situazione analoga al reattore n.1 (ricordo che ce ne sono 6 in quel sito, di cui tre erano fermi per manutenzione, fortunatamente)